La Galleria d’Arte Contemporanea Wikiarte in Galleria Falcone e Borsellino 2/D Bologna
Dal 17 al 30 Dicembre 2022 Vai alla esposizione
L’atto del sentire, suscitato da uno stimolo: colto dall’occhio, che lo ritiene rilevante, cui la mente si oppone, generando uno stato psichico chiamato emozione. La cui matrice vige in un dipinto, in una foto se non in una scultura che rappresentino, attraverso le rispettive forme e colori, la meta del percorso condotto da ogni artista. La ricerca dello strumento ideale che azzeri la distanza tra la visione interiore e la sua rappresentazione, di cui l’opera generata altro non è che il miglior riflesso: tangibile e condiviso, ma pur sempre personale. Dai cui insieme vibra una sola voce collettiva, come l’eco di un coro, i cui timbri e toni dei componenti conservano le rispettive individualità e possibilità espressive. Distinte tra loro ma al contempo raccolte, con sistemica armonia, come le stelle del firmamento: nell’intento compiuto di esprimere ed interpretare la magia dell’arte, cogliendo l’invito a lasciarci sedurre dalla sua innata poesia.
Testo critico e presentazione: Pietro Franca
di Silvia Bruzzi il testo critico della stessa opera
Titolo: Equilibri Instabili Tecnica: Mista ( cretacolor, oro mat acrilico e oro )
I sentimenti ci portano a perdere l'equilibrio. Non ci aiutano nel compito di essere presenti a noi
stessi e spesso ci fanno vedere in modo sfalsato la realtà. Nella danza la centratura è
fondamentale per poter stare in equilibrio, anche se in posizioni difficili e a volte impossibili. La
stessa importanza ha la nostra mente, nel rimandarci simulacri di realtà a volte sbagliate. In questa
costante metamorfosi di equilibri instabili, si compie la nostra vita. Una continua dicotomia del
vuoto e pieno, del buio e luce, dell'armonia e del caos, della sofferenza e dell'AMORE: Unico fine
dell'esistenza.
La scelta del verde smeraldo è perché è l'unico colore ad avere una connotazione sia calda che
fredda. Il verde è il mio colore preferito rimanda alla natura e mi da una sensazione di armonia.
I due "oro" simboleggiano una sorta di divino, di spinta verso pensieri alti, belli, puri. L'oro mat
invece intorno alla figura, è lo stato di metamorfosi in cui l'equilibrio è incostante e quindi non
chiaro, fluttuante.
La posizione della figura è improbabile, ma i danzatori spesso riescono in imprese uniche.
L'allungamento e la tensione è al massimo e in contrasto con la parte inferiore, che è tesa ma
rilassata allo stesso tempo. L'anatomia è resa senza volumi solo con la linea e le forme dei muscoli,
per rimandare a un "qualcuno" di ieratico.
Non c'è da spaventarsi, bisogna solo allenarsi (come fanno i danzatori) a tendere i nostri pensieri e
centrarli per non oscillare in queste continue dicotomie che porterebbero solo sofferenza, invece è
molto importante imparare a stare in equilibri instabili ben centrati. Silvia Bruzzi
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